Direttore: Dott. Fabrizio SPALLACCIA
Direttore:
Dott. Fabrizio SPALLACCIA
Equipe medica:
Dott. Mauro Massarelli, Andrea Rivaroli, Valentino Vellone
Coordinamento Infermieristico:
Dott. Marco Poponi
Sede e contatti
Corpo centrale del complesso ospedaliero
Piano 2, Ala Nord
Reparto di degenza: Tel. 0744 205235
Coord. Inf. Tel. 0744 205099
Piano 1, Ala Nord (Polo Urologico)
Ambulatorio: Tel. 0744 205383
Presentazione generale
Struttura Complessa (SC)
La struttura di Chirurgia Maxillo-Facciale si occupa del trattamento delle patologie traumatiche, malformative, disfunzionali e oncologiche del massiccio facciale e delle articolazioni temporo-mandibolari.
Pronto Soccorso. L’equipe medica opera con reperibilità continua di Pronto soccorso per il trattamento delle fratture delle ossa facciali e per la terapia ricostruttiva delle lesioni facciali post-traumatiche.
Malformazioni facciali. Vengono trattate tutte le malformazioni del massiccio facciale, le malformazioni postraumatiche e congenite del naso, dei padiglioni auricolari e delle orbite.
Patologia dell’Articolazione Temporo-Mandibolare. Il trattamento chirurgico della disfunzione articolare temporo-mandibolare non è molto diffuso nel nostro Paese e diventa necessario quando si verifica un danno strutturale ed irreversibile dell’articolazione o nei casi in cui si siano create delle condizioni patologiche come aderenze e versamenti intra-articolari.
Chirurgia plastica ricostruttiva del viso e dello scheletro facciale. L’equipe chirurgica maxillo-facciale esegue interventi di correzione e ricostruzione anatomo-funzionale dello scheletro e dei tessuti molli del massiccio facciale, del naso e dei seni paranasali, dell’orbita e dell’articolazione temporo-mandibolare.
Chirurgia endoscopica mini-invasiva. La struttura dispone di apparecchiature micro-endoscopiche che consentono la corretta programmazione e il trattamento chirurgico mini-invasivo delle patologie dei seni paranasali delle malformazioni del massiccio-facciale e delle disfunzioni dell’articolazione temporo-mandibolare.
Tumori del cavo orale e del distretto cervico-facciale con particolare riguardo alle patologie delle ghiandole salivari. La struttura si occupa delle attività di diagnosi precoce attraverso tecniche di imaging ed esami bioptici o citologici con agoaspirato.
Chirurgia Orale. La struttura si occupa anche del trattamento ricostruttivo e rigenerativo delle atrofie delle ossa mascellari.
Orari di accesso per visitatori/caregiver
Patologie e trattamenti, approfondimenti
Chirurgia ortognatica
Tra tutte le malformazioni di interesse maxillo-facciale, quella sostanzialmente più diffusa è la cosiddetta sindrome progenica. E’ caratterizzata da un mento particolarmente prominente e da un aspetto “vecchieggiante” del viso. I solchi naso-genieni (le pieghe ai lati del naso) sono particolarmente accentuati anche nei soggetti giovani. La chiusura dei denti, nel tempo, si adatta a questa problematica scheletrica esitando nel cosiddetto “morso inverso” che è caratterizzato dal fatto che gli elementi dentali mandibolari, quando chiudono, sopravanzano in maniera innaturale i denti superiori. Quando questa patologia viene diagnosticata a termine di crescita, l’unica strada percorribile è la correzione chirurgica.
La struttura di chirurgia maxillo-facciale di Terni è in grado di effettuare diagnosi e trattamento chirurgico dei pazienti malformati (progenismo, prognatismo, open bite, laterodeviazioni, asimmetrie, ipercondilie, ecc), avvalendosi di un software all’avanguardia per la programmazione dell’intervento chirurgico e di un trapano ad ultrasuoni di ultima generazione con cui eseguire le osteotomie necessarie.
Gli eventuali deficit di volume residui che possono causare ancora asimmetrie possono essere colmati mediante l’innesto di protesi oppure mediante innesto di grasso autologo (lipofilling). Anche per questo tipo di procedure, cosiddette “ancillari”, perché di completamento alla chirurgia tradizionale, la struttura dispone di dispositivi medici di ultima generazione che minimizzano le complicanze ed ottimizzano i risultati.
Patologia ATM (articolazione temporo-mandibilare)
Per questa patologia molto frequente specialmente nel sesso femminile (click, lock, crepiti, dolori dell’articolazione temporo-mandibolare, cefalee, dolori al collo e alla schiena, difficoltà alla masticazione), la struttura di chirurgia maxillo-facciale di Terni si avvale di un consulente gnatologo per la realizzazione di apparecchi intraorali (bite, split, distrattori, ortottico, ecc.) mirati alla risoluzione funzionale della patologia.
Per quanto riguarda il trattamento chirurgico dei pazienti affetti da alterazioni temporo- mandibolari non migliorabili con gli apparecchi tradizionali, la struttura è tra le poche in Italia ad eseguire l’intervento articolare mini-invasivo con risultati positivi riconosciuti in ambito nazionale ed internazionale (centro di riferimento nazionale): per tale trattamento ha a disposizione: un dispositivo medico con un inserto dedicato e progettato per il rimodellamento condilare “a freddo” e con elevata precisione; un micro-artroscopio di ultima generazione; sistemi avanzati di recupero ed ancoraggio del disco articolare.
Traumatologia
Ci si riferisce a traumi, spesso complessi e relativamente frequenti, che possono interessare in maniera isolata o combinata tutte le ossa dello scheletro facciale e che sono causati da incidenti stradali, aggressioni, traumi sportivi e cadute accidentali.
Queste patologie, se non correttamente diagnosticate e trattate, possono provocare essenzialmente due tipi di problemi: esiti estetici, come deformità oppure asimmetrie del viso; esiti funzionali, come alterazioni della sensibilità, difficoltà a masticare; visione doppia.
La sintomatologia è varia e dipende dal tipo di frattura. Quando dopo un trauma fuoriesce sangue, si nota gonfiore evidente della parte e compare ematoma, è indispensabile fare almeno una valutazione clinica dallo specialista, non oltre 7 giorni dal trauma, perché agire tempestivamente migliora la prognosi. Il trattamento chirurgico, quando indicato, deve essere attuato non oltre 15 giorni da trauma e consiste, in pratica, nel riallineamento e nella stabilizzazione delle fratture utilizzando piccoli accessi chirurgici “estetici”.
Inutile dire che nei piccoli pazienti l’attenzione ai traumi deve essere moltiplicata. Le ossa del viso, infatti, tendono a fratturarsi dove sono presenti i centri di crescita. Pertanto, se non correttamente riconosciute, trattate e seguite nel tempo, oltre ai deficit immediati, potremmo assistere anche a ritardi di crescita che esiteranno in asimmetrie facciali più o meno gravi. Ciò è particolarmente vero per le fratture del condilo mandibolare, conseguenti generalmente ad una caduta con un trauma sul mento e spesso misconosciute e non trattate, con gravi conseguenze morfologiche e funzionali.
Da molti anni la struttura di chirurgia maxillo-facciale è il centro di riferimento umbro e uno dei più importanti del centro Italia, per il trattamento delle più complesse fratture o fracassi del massiccio facciale, comprese le fratture del condilo mandibolare in età pediatrica. L’implementazione con nuovi sistemi di fissazione rigida (alcuni realizzati e messi a punto proprio da medici dell’equipe ternana) e la possibilità di lavorare armonicamente in team con le altre equipe specialistiche dell’Azienda ospedaliera ternana (neurochirurgia, otorino, rianimazione, anestesia, oculistica, odontoiatria, ecc.) danno la possibilità al paziente di avere il minor numero di reliquati funzionali ed estetici possibili, nonché di ottimizzare la tempistica del trattamento che – proprio per le sinergie effettive con le altre specialità di testa, faccia e collo -, permettono quasi costantemente di trattare un paziente politraumatizzato con un unico intervento chirurgico combinato. Ciò significa minor stress per il paziente e tempi di recupero più rapidi.
Patologia orale
La Chirurgia maxillo-facciale di Terni è attualmente centro di riferimento per il trattamento chirurgico di tutta la patologia orale maggiore e minore. Sono di competenza maxillo-facciale tutte quelle manifestazioni patologiche orali che implicano un rischio peri-operatorio aumentato, vicine a strutture “nobili” del massiccio facciale e che comportano la necessità di dover intervenire con particolare cautela ovvero con strumenti chirurgici particolari. Rientrano in questa casistica le cisti maxillo-mandibolari e tutta la patologia orale solida benigna. Inoltre, la struttura esegue interventi di chirurgia pre-protesica rigenerativa maggiore finalizzata al ripristino dei volumi e delle dimensioni ossee dei mascellari per una corretta e durevole riabilitazione implantare dentale, attraverso l’uso di materiali e sostituti di osso nonché di fattori di crescita (come ad esempio la procedura di estrazione dal proprio sangue di gel piastrinico). Tale servizio, attualmente attivo per i pazienti a rischio, è oggetto di uno specifico progetto di ampliamento all’utenza del territorio.
Servizio odontoiatrico di II livello per disabili e pazienti a rischio
Le procedure odontoiatriche di cure ed estrazioni dentali per questa fascia di utenza godono di una seduta mensile di sala operatoria dedicata. Un odontoiatra specialista esegue trattamenti dentali e bonifiche orali in anestesia generale o loco-regionale sotto lo stretto controllo di un anestesista. Il servizio tratta anche pazienti con necrosi dei mascellari in seguito a terapie con bifosfonati. Le cure odontoiatriche e le estrazioni semplici, invece, non vengono trattate nel centro ospedaliero, ma presso gli ambulatori odontoiatrici sul territorio della ASL.
Chirurgia nasale, dei seni paranasali ed OSAS
Deformità nasali acquisite, deviazioni del setto nasale ed ipertrofia dei turbinati vengono trattate con l’ausilio di bisturi a radiofrequenze con tecniche “open” e non. La sindrome delle apnee ostruttive durante il sonno (OSAS) è un disturbo respiratorio del sonno caratterizzato da episodi ripetuti di completa o parziale ostruzione delle vie aeree superiori associate a fasiche cadute dell’ossiemia e conseguenti desaturazioni dell’emoglobina arteriosa. Le ripetute apnee ed ipopnee determinano uno sforzo respiratorio notturno con possibili modificazioni della frequenza cardiaca ed aumento dei valori pressori durante il sonno, possibile compromissione della ossigenazione notturna e frammentazione del sonno.
I sintomi notturni suggestivi per tale patologia sono: il russamento abituale, le pause respiratorie nel sonno riferite dal partner, i risvegli con sensazione di soffocamento, un sonno notturno agitato.
Durante il giorno, invece, spesso il paziente riferisce astenia, disturbi di memoria, concentrazione ed attenzione, ed in misura minore depressione del tono dell’umore, impotenza sessuale e cefalea, soprattutto nelle ore mattutine.
Grazie anche alla presenza nell’azienda di tutte le competenze multidiscipliari necessarie, l’equipe di chirurgia maxillo-facciale è in grado di riconoscere, inquadrare e trattare le OSAS, sia sotto il punto di vista medico sia sotto il profilo chirurgico.
Neoplasie maligne del cavo orale
Le neoplasie del cavo orale rappresentano una tra le 10 più frequenti cause di morte per cancro in assoluto. Dal punto di vista istologico in oltre il 90% dei casi il tipo responsabile è il Carcinoma Spinocellulare (o Squamocellulare). Quando si parla di Tumore del Cavo Orale, quindi, ci si riferisce sostanzialmente al Carcinoma Spinocellulare. Si tratta di una malattia multifattoriale per al quale, cioè, non esiste una sola causa bensì un insieme di cause e fattori che agiscono insieme.
Tra tutte le cause, tuttavia, alcune hanno un ruolo particolarmente determinante. Il fumo rappresenta di gran lunga la causa principale dei tumori maligni della testa e del collo nei paesi sviluppati. In Italia, nella popolazione maschile l’80% circa dei tumori maligni del cavo orale, faringe e laringe è attribuibile al fumo di tabacco e sarebbe evitabile in assenza di questa dipendennza. Dopo il tabacco, il secondo responsabile delle neoplasie della testa e del collo è il consumo elevato di bevande alcoliche.
Il Carcinoma Spinocellulare del Cavo Orale si può manifestare in varie forme ma più tipicamente in tre: a diffusione piana, vegetante o infiltrante. Nella variante a diffusione piana il cancro del cavo orale si presenta come un area rossa, tipicamente con qualche piccola ulcera e con una certa tendenza al sanguinamento. Nella variante vegetante il cancro orale appare come una massa solida e sanguinolenta che cresce verso il cavo orale. Nella variante infiltrante, invece, l’aspetto è quello di un’ulcera con i bordi rilevati. Se si palpa l’area si apprezza un ispessimento sottostante di dimensioni molto maggiori.
Quando vi sia un sospetto di cancro del cavo orale è necessario immediatamente rivolgersi ad uno specialista chirurgo maxillo-facciale.
L’iter prevede necessariamente l’esecuzione di una Biopsia in anestesia locale, che consente di prelevare chirurgicamente una piccola porzione di tessuto che viene inviato in Anatomia Patologica per una analisi al microscopio. Raggiunta la certezza diagnostica è necessario eseguire una stadiazione e programmare la terapia più adatta. Presso la chirrugia maxillo-facciale di Terni le neoplasie maligne del cavo orale vengono trattate con asportazioni e ricostruzioni immediate anche con lembi liberi rivascolarizzati avvalendosi della collaborazione del team di microchirurgia.
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