L’ospedale Santa Maria si dota di una nuova organizzazione, una vera e propria rivoluzione che coinvolge sia l’area sanitaria che quella tecnico-amministrativa. Dopo oltre un anno di lavoro con le diverse parti coinvolte, il direttore generale Andrea Casciari ha posto la firma su tre delibere che disegnano una mappatura aggiornata della copertura dei servizi. Il riassetto arriva dopo il protocollo deliberato il 30 gennaio scorso tra Regione e Università (delibera di Giunta Regionale numero 59/2024), dando luogo così a un riassetto organizzativo totale. Infatti, contestualmente, è stata chiusa la complessa trattativa con le organizzazioni sindacali della dirigenza medica e del comparto, relativa all’applicazione contrattuale (progressione di carriera) di tutto il personale.
In particolare, nell’area del Sitro (Servizio Infermieristico Tecnico Riabilitativo Ostetrico), che era quasi del tutto scoperta all’atto dell’insediamento dell’attuale direzione, l’assetto è stato completamente rivisto tramite l’implementazione di un nuovo modello, più snello, orientato alla presa in carico della persona. Dopo la nomina del dirigente infermieristico, Laura Fontetrosciani, sono state conferiti 12 incarichi di funzione organizzativa, 40 incarichi di coordinamento (ex Caposala), ossia ruoli strategici per il buon funzionamento dell’organizzazione, la cui mancanza finora aveva reso evidente la difficoltà di gestione delle aree assistenziali.
Con la deliberazione del nuovo organigramma aziendale sono stati previsti 8 dipartimenti sanitari, 42 strutture complesse sanitarie, 6 strutture complesse amministrative, 16 strutture semplici dipartimentali, 36 strutture semplici. E’ stato inoltre rivisto l’assetto degli incarichi professionali, istituendo per la prima volta incarichi di altissima specialità, sia di dipartimento che di struttura complessa, incrementando altresì gli incarichi di alta professionalità. Il tutto al fine di valorizzare le numerose professionalità presenti all’interno dell’azienda ospedaliera, caratterizzandola ancora di più come Dea di secondo livello.
Il nuovo assetto costituisce una vera e propria rivoluzione organizzativa, che sarà il punto di partenza per un cambio di passo ulteriore del nosocomio ternano, improntato sui principi di efficienza e incremento qualitativo e quantitativo delle attività. L’affidamento degli incarichi consentirà di poter delineare puntualmente i processi e profili di responsabilità ad oggi difficilmente esercitabili. Accanto al processo organizzativo il lavoro in materia di risorse umane si è incentrato anche sull’allocazione diversa delle risorse, come per esempio, il potenziamento dell’area medica, area più esposta alle problematiche del sovraffollamento. Quanto sopra è stato possibile grazie anche al turnover del personale medico, visto troppe volte, come una problematica, più che, invece, come una opportunità di riallocazione diversa delle risorse in un processo sanitario in continua evoluzione. In questo contesto, nell’ultimo periodo è stata deliberata l’assunzione di 30 medici, di cui 15 hanno già preso servizio e i restanti prenderanno servizio nelle prossime settimane. Inoltre, negli ultimi mesi sono stati assunti anche 20 infermieri e 22 operatori sanitari. Il tutto sempre nel rispetto del tetto di spesa.
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